SCOPRI IL PAESAGGIO LUNARE DESCRITTO DA CARLO LEVI
5 percorsi da fare a piedi, di varia difficoltà, adatti a tutti coloro che vogliono scoprire la magia di Carlo Levi e al silenzio dei Calanchi. Per chi è attratto dal fascino della natura e dei grandi orizzonti, a coloro che apprezzano il valore dei ritmi lenti e del silenzio, alle persone che vogliono vivere il paesaggio con energia e attività fisica. A questi auguriamo di godere al massimo delle emozioni che offre il paesaggio lunare di Aliano.
I CALANCHI DI ALIANO
Il senso di smarrimento è totale, il silenzio, il bianco sono i segni distintivi di un luogo apparentemente vuoto e desolato ma incredibilmente denso di aspetti selvaggi e suggestivi. Muoversi tra queste sculture argillose, lavorate dalla erosione meteorica, significa lasciarsi trasportare dalla suggestione letteraria che il Cristo descrive come il volto della civiltà contadina.
“su una terra remota come la luna, bianca in quella luce silenziosa, senza una pianta né un filo d’erba, tormentata dalle acque di sempre, scavata, rigata, bucata”
Scopri i 5 percorsi del Paesaggio Lunare di Aliano
Sentiero 1 – Don Carlo e il suo periodo di confino
Difficoltà: Facile – Adatto a tutti
Lunghezza: 0.8 km
Dislivello in salita: 40 m.
Durata: 15 min.
Segnaletica: segnavia bianco rossi
Fondo: 100% sentiero
Un itinerario suggestivo, breve e adatto a tutti, per assaporare il piacere di camminare nel paesaggio lunare dei calanchi di Aliano. Il percorso è dedicato a Don Carlo Levi, l’uomo a cui Aliano deve la sua notorietà nel mondo, autore di un’opera letteraria che ancora oggi rappresenta l’emblema della civiltà contadina.
Scarica qui la traccia: gps – kmz (Google Earth)
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Sentiero 2 – Don Luigino, il Podestà di Aliano
Difficoltà: Facile – Adatto a tutti
Lunghezza: 2.2 km
Dislivello: 250 m.
Durata: 40 min.
Segnaletica: segnavia bianco rossi
Fondo: 90% sentiero – 10% asfalto
Un percorso vario e sorprendente, ma da non sottovalutare. Dalle sommità dei calanchi ci si inoltra nel fosso Vituri, popolato da splendidi tamerici, in cui si trova un ambiente sabbioso e umido in cui confluiscono le acque che solcano le superfici e danno forma ai calanchi.
Il sentiero porta il nome del Podestà Luigi Magalone, membro di un gruppo sociale, quello dei “luigini”, che rappresentava l’atteggiamento di vita “borghese” in contrapposizione alla categoria dei contadini.
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Sentiero 3 – Don Trajella, uno strano prete
Difficoltà: Media – Adatto a escursionisti
Lunghezza: 7.5 km
Dislivello in salita 445 m
Durata: 2.5 h.
Segnaletica: assente (contattare una guida o usare dispositivi e tracce GPS)
Fondo: 40% sentiero, 60% asfalto
Percorso escursionistico alla scoperta del lato più selvaggio del territorio di Aliano: lungo crinali panoramici, campi e uliveti si entrerà nel cuore del paesaggio lunare.
Don Trajella fu un prete emblematico di un fenomeno più vasto che vedeva molti sacerdoti, dotati di buone qualità, diventare parte integrate di un ambiente “con scarse tensioni e molti appiattimenti”.
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Sentiero 4: Giulia la “Santarcangiolese”, la strega contadina
Difficoltà: Media – Adatto a escursionisti
Lunghezza: 12.3 km
Dislivello in salita 588 m
Durata: 4 h
Segnaletica: assente (contattare una guida o usare dispositivi e tracce GPS)
Fondo: 55% sentiero, 45% asfalto
Scoprire l’anima di un territorio lentamente e a piedi, attraverso paesaggi unici ricchi di fantastiche leggende su briganti, fate, lupi mannari e streghe. Il percorso è dedicato alla “Santarcangiolese”, ritratta da Levi come “una donna alta e formosa”, che “conosceva le erbe e il potere degli oggetti magici. Sapeva curare le malattie con gli incantesimi, e perfino poteva far morire chi volesse, con la sola virtù di terribili formule”.
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Sentiero 5: I due medici: Milillo e Gibilisco, i signori della malasanità
Difficoltà: Medio/Difficile – Adatto a escursionisti
Lunghezza: 18.1 km
Dislivello in salita 900 m
Durata: 6 h
Segnaletica: assente (contattare una guida o usare dispositivi e tracce GPS)
Fondo: 70% sentiero, 30% asfalto
E’ decisamente il percorso più impegnativo che conduce nel silenzio dei paesaggi desertici, attraverso le infinite distese di argilla, sino alla “casa de malato” in cui si recò Levi per curare un uomo durante il suo confino.
Milillo e Gibilisco furono due dottori alianesi che incarnarono, nella mente di Levi, i prototipi di quella piccola borghesia che costituì l’impedimento più grave alla soluzione della drammatica ed eterna questione meridionale.
Scarica qui la traccia: gps – kmz (Google Earth)
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LA CORRETTA ATTREZZATURA
Vestirsi a “cipolla”: maglietta tecnica, pile e giacca impermeabile, antivento, traspirante, meglio se in Gore-tex. Scarpe da trekking, necessarie soprattutto nei periodi di pioggia, poiché il carattere argilloso del terreno favorisce la formazione di fango. Pantaloni sempre lunghi per una maggior protezione. Zaino da 30/35 litri per le gite giornaliere, e una adeguata scorta d’acqua (minimo un litro/persona) e viveri a portata di mano. Altri accessori indispensabili: cappello per il sole, occhiali da sole, binocolo, torcia, crema solare protettiva e bastoncini telescopici.
In caso di incidente o emergenze in montagna allertare il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico chiamando il numero 118 (non occorre prefisso telefonico).
AVVERTENZE
Si prega di prestare attenzione lungo i sentieri, poiché non ne è garantita la manutenzione e alcuni di essi potrebbero essere privi di segnaletica. I sentieri segnalati si avvalgono della segnaletica CAI. Ogni fruitore dei percorsi deve essere responsabile di se stesso, si declina ogni responsabilità per qualsiasi incidente che si possa verificare prima, durante e dopo il suo utilizzo.